Come si stabilisce la purezza di un diamante

Gennaio 8, 2018

Gli appassionati del settore sanno bene come si stabilisce la purezza di un diamante. Se invece ti stai avvicinando solo ora a questo mondo e stai anche prendendo in considerazione un investimento, la prima cosa che devi conoscere è proprio come si stabilisce la purezza di un diamante.

Oggi come oggi il diamante viene considerato la pietra regina nel settore della gioielleria. Questo si per il suo valore commerciale, ma anche per la caratteristica di rimandare la luce in molti riflessi cristallini, i quali sono una peculiarità del diamante stesso.

I diamanti si possono trovare incastonati negli anelli, ma anche nei bracciali, negli orecchini e nelle collane. Il valore di una di queste pietre è così alto perché sono poche le tonnellate estratte fino a oggi. Si tratta di pietre che richiedono milioni di anni per formarsi e devono essere lavorati da mani molto esperte per ottenere una purezza e un valore commerciale importante.

Il valore di un diamante viene confermato dalle 4C. Sono Cart, Color, Clarity e Cut. Quando queste quattro caratteristiche sono al massimo e si combinano tra di loro, ecco che si ottiene il maggior pregio.

Il cart è il peso. Cioè il carato, il peso del diamante. Spesso si associa alla dimensione, in realtà è legato al peso. Un elemento fondamentale questo. La verità è che un diamante da 2 carati non costa il doppio di un diamante da 1 carato. Può pesare anche molto di più perchè più un diamante è grande, più è raro. E lo sappiamo bene, la rarità è un indice molto importante di valutazione.

Il color cioè il colore è un altro parametro fondamentale. Si va da un bianco ghiacco a un bianco caldo. C’è poi la purezza, indicata con il termine inglese di Clarity. Si valuta in base a quante sono le inclusioni del diamante. Quasi ogni diamante ne presenta qualcuna. Sono anzi considerate delle caratteristiche di identificazione. Possono aver la forma di nuvole, piume o di altri piccoli cristalli. A occhio nudo di solito non sono visibili. Ecco perché per constatare la purezza di un diamante occorre ingrandirlo di 10 volte. In base alla posizione di un inclusione, ecco che si può anche determinare quanto vale il diamante. Sono pochissimi i diamanti in natura senza imperfezioni ed è ovvio che questi con un così alto di purezza sono considerati estremamente pregiati. Le inclusioni comunque possono interferire sulla luminosità della pietra. Va da se che più la pietra è pura e maggiore sarà la sua luminosità.

Il quarto elemento è il cut, cioè il taglio. Questa è l’unica delle 4C che viene influenzata dall’uomo. Un diamante se ben tagliato può riflettere la luce da una sfaccettatura all’altra come se si trattasse di uno specchio, riflettendola e disperdendola poi attraverso la corona e la tavola. Il taglio poi fa riferimento anche alla forma. Il diamante può essere a cuore, a goccia, tonda ma anche quadrata.

Ecco in fine che il valore di un diamante dipende si dal peso e dalla qualità, ma non in maniera proporzionata.

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